Costruire un’unica città dell’Alto Vicentino

Mappa modello policentrico Veneto Centrale

Ricco di spunti e positività l’incontro di ieri sera, martedì 9 maggio 2017, presso l’Associazione Commercianti di Thiene (VI), sul tema di costruire un’unica città dell’Alto Vicentino.

Promosso dal Lions Club Thiene Host, ha visto gli interventi, oltre che del Presidente della Fondazione Palazzo Festari, Paolo Gurisatti, di Patrizia Messina, Professoressa di Scienze Politiche dell’Università di Padova, nonché dei Sindaci dei Comuni di Thiene, Schio e Valdagno.

In sala molti altri Sindaci, imprenditori e rappresentanti istituzionali, come il consigliere regionale Marino Finozzi.Mappa modello policentrico Veneto Centrale

La discussione è partita dallo spunto del Presidente del Lions Club Thiene Host, Emanuele Cattelan, che ha ricordato come nella zona dell’Alto Vicentino, in un ipotetico cerchio che abbia il centro a Santorso e un raggio di una decina di chilometri, vivono oltre 200 mila persone. Un numero di abitanti che solo tre città superano in Veneto: Venezia, Padova e Verona. Ecco che questo numero può fare la differenza, e diventare massa critica per creare una vera unione amministrativa e di servizi. Il Sindaco di Thiene, Giovanni Battista Casarotto, ha ribadito la necessità di un salto culturale verso l’unione e l’integrazione, in tutti i vari ambiti, dall’istruzione alla sanità, dall’urbanistica ai trasporti. Insieme al Sindaco di Schio, Valter Orsi, ha citato il progetto della “metropolitana di superficie”, un collegamento snello e veloce tra Schio e Vicenza lungo il tracciato dell’attuale linea ferroviaria. Un progetto che si concretizza, ha confermato il Sindaco Orsi, con l’inserimento di questa tratta nella programmazione di RFI per l’elettrificazione delle linee. Diventa più reale quindi il collegamento dell’Alto Vicentino con l’Alta Velocità. “Dobbiamo essere uniti per valorizzare l’Alto Vicentino” ha concluso il Sindaco Casarotto. E “l’Alto Vicentino deve essere certo e cosciente della forza che ha. Siamo in un territorio delle opportunità, dobbiamo solo creare le condizioni” gli ha fatto eco il Sindaco Orsi. Fondamentale la presenza e l’intervento del Sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi, che ha riaffermato l’importanza della mobilità delle persone per la qualità della vita e dei servizi. E questo in un territorio che ormai è unico e omogeneo, anche grazie al tunnel Schio – Valdagno. Il Sindaco Acerbi ha posto l’accento sul costante lavoro che la Fondazione Palazzo Festari svolge sul tema dell’integrazione del territorio dell’Alto Vicentino. Da non dimenticare l’aspetto turistico: l’Alto Vicentino ha una sua particolare attrattività turistica, legata al paesaggio e alle risorse naturalistiche, che richiede una promozione turistica condivisa, basata su una logica sovra-comunale.

Per questo i Sindaci, e ancor di più la Professoressa Messina, che da vent’anni si occupa del Veneto studiandone il governo locale in termini di efficacia e efficienza, hanno affermato con forza la validità del progetto dell’autostrada Valdastico Nord, un progetto che non vuole distruggere il territorio, bensì valorizzarlo collegandolo non solo al Trentino Alto Adige, ma all’Europa intera.

Molti altri i progetti che i tre Sindaci di Schio, Valdagno e Thiene hanno menzionato nell’ottica di un’unica città dell’Alto Vicentino. In primis l’impegno a garantire ai cittadini dell’Alto Vicentino elevati standard nei servizi socio-sanitari anche con la costituzione dell’unica ULSS 7 Pedemontana. Imprescindibile il dialogo costante tra i territori per una formazione scolastica di alto livello e più in linea con le esigenze del mondo del lavoro, che si esprime anche nella presenza dell’Istituto Tecnico Superiore. All’insegna della sostenibilità ambientale il progetto di una nuova mobilità, che vede la consegna delle merci in centro città con veicoli che non usino motori termici. Di impatto le scelte, fatte e da fare, per la regolamentazione della Grande Distribuzione, al fine di tutelare la piccola distribuzione, quale elemento che mantiene in vita l’assetto sociale. Di immediata spendibilità economica i piani di diffusione della fibra, la quale, grazie anche a Pasubio Tecnologia, è destinata ad entrare direttamente nelle aziende. In anteprima, è stato anche presentato TerraLiquida, un progetto letterario che coinvolgerà scuole e giovani scrittori sui temi del territorio e dell’impresa nell’Alto Vicentino, e che vede lavorare in sinergia i tre Comuni di Valdagno, Thiene e Schio, la Fondazione Palazzo Festari e Confindustria Raggruppamento Alto Vicentino.

Il manager dell’OGD Pedemontana Veneta e Colli, Nazzareno Leonardi, ha introdotto poi l’intervento della Professoressa Messina, ribadendo come sia necessario un processo partecipativo, che parta dal basso, per creare vera integrazione tra i territori. La docente ha voluto subito chiarire come l’identità culturale, pur essendo un valore, non deve essere messa sullo stesso piano dell’efficienza dei servizi. Ci può essere identità culturale anche in un territorio integrato. “Bisogna passare dai Comuni ai nodi urbani, alle “regioni funzionali”. Bisogna tenere distinta la dimensione dell’identità culturale dalla dimensione dell’adeguatezza delle reti di servizi” ha spiegato, portando l’esempio della Francia, dove i Comuni sono oltre 36.000 (contro gli 8.000 italiani), ma integrati nell’ottica dell’efficienza dei servizi. In questo modo si può parlare di un’unica città dell’Alto Vicentino, non più una smart city, ma una smart land, in una dimensione che va oltre i confini amministrativi e che arriva ad un’estensione ancora maggiore, quella del Veneto Centrale. Grazie a questa rete policentrica, i territori diventano attrattivi per i flussi economici e sociali, dalle imprese ai lavoratori, dalle persone ai capitali. Ma “gestire una rete vuol dire anche gestire i conflitti. Per questo la sfida vera è innovare la tradizione e reinterpretarla”. Lo strumento per l’aggregazione, ha detto infine la Professoressa Messina, è l’IPA, l’Intesa Programmatica di Area, uno strumento che esiste già ed è usato, come dimostra l’IPA Alto Vicentino, di cui la Fondazione Palazzo Festari è Struttura di Gestione e Segreteria Tecnica.

E proprio alla Fondazione Palazzo Festari, nella persona del suo Presidente, Paolo Gurisatti, è stato affidato l’ultimo intervento della serata. Il Presidente Gurisatti ha subito rammentato i dati positivi in termini di occupazione nella manifattura dell’area pedemontana. Ricollegandosi poi alle parole della Professoressa Messina, che confermano quanto già esposto nel Rapporto 2016 sull’andamento di imprese e occupazione nel Veneto Centrale, ha riaffermato l’esigenza di superare i limiti delle Province, per guardare al Veneto Centrale e, in particolare, al Venice Manufacturing District. L’idea di costruire un’unica città dell’Alto Vicentino va vista un’ottica più ampia, collegando questa città al territorio del Veneto Centrale. “Bisogna ripensare la programmazione regionale, per rompere lo schema delle Province e costringere i capoluoghi a dialogare tra loro, adottando una logica comune, una logica veneta” ha concluso il Presidente Gurisatti.